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in lavorazione | Eracle e Ila - Sezione aurea, Ponderatio affettiva.
2014 10 07 | Trinacria - Sezione aurea, Ponderatio affettiva.

Ordine ed armonia, ahinoi, non sono sinonimi. Associarle ai concetti di razionale ed irrazionale diviene aleatorio ed opinabile. 

La statuaria classica manifesta corpi in perfetto equilibrio (ponderatio policletea) ma con il volto delle divinità inespressivo. La statica del corpo si reitera nell’equilibrio emotivo, in cui sentimenti contrapposti (gioia e rabbia, allegria e tristezza, etc) si annullano, o implodono in uno stato contemplativo interiore. Questo era il modo con cui la statuaria classica greca doveva manifestare armonia

Ma questo equilibrio razionale delle parti lo si può veramente definire ‘armonia’? L’armonia è sempre ordinata e dunque razionale? L’ordine è sempre armonioso? Quando i treni, durante il fascismo, ambivano ad un’ordinata puntualità, ci trovavamo in una dimensione armoniosa? L’amore tra due amanti può essere considerato, oltre che l’armonioso sentimento per eccellenza, una condizione ordinata?

Il trittico è inscritto in un rettangolo aureo, come proporzione perfetta tra le parti, e le due opere significative sono Trinacria ed Eracle ed Ila, anch'esse inscritte, ognuna, in un rettangolo aureo:

- La prima, con chiaro riferimento alla Sicilia, è un assemblaggio di parti di corpi diversi, esattamente come si procedeva nella realizzazione della statuaria greca. La citazione siciliana non è solo autobiografica, ma serve a rafforzare il riferimento classico. Il corpo rimane in perfetto equilibrio statico, sebbene la torsione ellenistica del busto e la tensione emotiva esplicitamente sorridente. L’equilibrio razionale (statica, proporzione aurea e composizione di tanti corpi) convive armoniosamente con l’introduzione del soggetto nello spazio, attraverso l’impulso emotivo, senza il quale l’armonia stessa non avrebbe cittadinanza nella meraviglia dello sfondo aureo. Non solo dunque ordine e disordine possono coesistere, ma entrambi possono partecipare dell’estasi dell’armonia. Questa non attinge ad un'assenza emozionale, bensì, al contrario, ad un rifornirsi di sentimenti armoniosi: la gioia. Senza scomodare D. Goleman e il suo L'Intelligenza Emotiva, potremmo ritenere dunque la felicità stessa l'ingrediente ineludibile dell'armonia, raggiungibile attraverso un uso corretto della nostra sfera emozionale. Non rabbia e istinti bassi, bensì gioia, spiritualità, coesione sociale, etc.

- Nel secondo viene esasperata ulteriormente l'idea di proporzione e misura, prendendo in oggetto la comparazione tra due elementi simili: due uomini legati omo-affettivamente, poiché ogni comparazione è più netta se tra due enti uguali. Pur mantenendo la statica e la proporzione aurea, qui viene addirittura sabotata la 'statica dei rapporti sociali': Eracle è un dio, indistruttibile, gigantesco e fisicamente pericoloso (ricordiamo che nel mito egli uccise i suoi figli, sebbene incolpevole), mentre Ila è un mortale di minute dimensioni, indifeso e fragile. Tra loro la sproporzione è totale. Ma l’amore che li lega prescinde persino da questo disequilibrio. L’equilibrio statico dei corpi, inoltre, esaspera questa dissimmetria, poiché affidato interamente ad Eracle, mentre Ila è addirittura sospeso dalla stretta amorevole dell’amante. Il sentimento e l’irrazionale possono travalicare addirittura i confini dell’ordine razionale, per affermare un principio di armonia.

Tra le due opere è intercorsa una pausa di circa 10 anni. La seconda peraltro è in fase di realizzazione, mentre il frammento centrale non è ancora stato concepito.

Paolo Romano

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